Ritrovati sui fondali marini di Capri dei reperti di 8000 anni fa, pronti a riscrivere la storia del periodo Neolitico.
Il nostro paese contiene tuttora innumerevoli segreti, pronti a venire a galla nei momenti più inaspettati. I ricercatori che si occupano di indagare sui misteri della storia sono sempre in cerca di nuove informazioni e sperano di riuscire a riportare alla luce elementi appartenenti a popolazioni ormai scomparse.
Di recente, una scoperta fatta nel Mar Mediterraneo, ed in particolare nel Golfo di Napoli, ha permesso di ritrovare qualcosa di veramente fantastico e risalente ad un’epoca scomparsa da millenni.
Nei fondali marini nei pressi di Capri sono stati rinvenuti dei reperti risalenti a circa 8000 anni fa, e questi sono i resti del carico di una nave neolitica. Questa mirabolante scoperta è stata fatta nei pressi della Grotta Bianca.
Si tratta di una scoperta archeologica eccezionale, che modifica alcune ipotesi relative proprio al periodo neolitico della storia dell’umanità. Il ritrovamento è stato fatto per puro caso da alcuni sommozzatori impegnati ad impedire e contrastare la pratica della pesca di frodo.
Questi uomini hanno notato la presenza di alcuni insoliti blocchi di pietra sul fondale marino. Questi erano particolarmente scuri ed hanno attirato la loro attenzione.
In un primo momento i sommozzatori erano convinti di trovarsi di fronte a delle rocce comuni, ma avvicinandosi hanno scoperto la loro vera natura. Questi oggetti erano infatti blocchi di ossidiana lavorati a mano.
In base a quanto si è scoperto in seguito, questi blocchi erano parte del carico di una imbarcazione del periodo neolitico affondata. Dopo che le autorità competenti sono state informate della presenza di questi reperti, sono state effettuate decine di ricerche.
Sono stati rinvenuti moltissimi reperti in un’area di circa 100 metri quadrati dal luogo del primo ritrovamento. Alcuni di questi erano lame e coltelli, mentre altri punte di freccia.
Questo meraviglioso tesoro, riportato alla luce dopo tanti millenni, è un’autentica meraviglia. La sua scoperta apre molte teorie sulla possibilità che in epoca neolitica ci fossero delle reti commerciali attive, per lo scambio di materiali di questo genere.
Attualmente gli esperti stanno ancora scandagliando i fondali della zona, nella speranza di riuscire a ritrovare i resti stessi della nave. Ovviamente indagare ad una profondità di oltre 40 metri non è affatto semplice e comporta numerose problematiche.
Tuttavia, è certo che saranno fatte tutti gli sforzi necessari, per riuscire a riportare alla luce quanta più storia possibile e rendere più chiaro il quadro della storia della nostra specie.