Il formaggio è un prodotto caseario che si ottiene dal latte.
Solitamente si pensa che il formaggio provenga dalla mucca o dalla pecora che pascola libera in campagna, ma in realtà non è così. In realtà questo pensiero è solo una strategia comunicativa delle aziende che invece da tempo realizzano il formaggio in laboratorio.
Nel 2021 si è iniziato a parlare di latte in laboratorio. Tutto ha avuto inizio tramite una startup israeliana ed in seguito si è diffuso in tutto il mondo. Nel 2022 si è parlato di una giga-factory in Danimarca, uno stabilimento che andrebbe a sostituire l’attività di ben 50.000 mucche.
Il latte o il formaggio realizzato in laboratorio si ricava dal gene della proteina del latte. Questo gene viene inserito nei bireattori per farlo crescere in maniera più veloce.
Dopo di ciò le proteine vengono combinate con le vitamine, i minerali, i grassi e zuccheri. Dopo questo procedimento si può produrre qualsiasi prodotto caseario.
La Coldiretti però nel 2023 ha ricordato in un comunicato l’importanza dell’industria casearia italiana, e la sua posizione segue la stessa che l’associazione di categoria ha sulla carne coltivata, ovvero un sonoro “no” ai prodotti sintetici, dalla carne fino al latte.
Sicuramente una delle maggiori preoccupazioni è che un nuovo tipo di industria potrebbe far perdere il lavoro a numerosi contadini.
I contadini infatti, non hanno la possibilità economica per poter competere con le startup straniere, che sono finanziate da governi che hanno l’interesse dello sviluppo del settore.
Le aziende del settore del latte hanno puntato la comunicazione sul far credere che i consumatori comprino il prodotto che arriva dalle campagne.
Ma in realtà purtroppo ci sono dati che dimostrano che tali prodotti derivano tutti da fabbriche dove mucche e altri animali sono obbligati alla iper produzione del latte.