Una bambola aiuta le persone affette da Alzheimer a riattivare un po’ di più la propria vita. L’Alzheimer è una malattia terrificante, che distrugge completamente la vita di una persona e spesso anche quella dei suoi affetti più cari.
Questo disturbo è una forma di demenza, che cancella, tal volta lentamente e in altri casi in maniera più rapida, l’essenza di una persona. I malati di Alzheimer spesso vivono la loro vita immersi solamente in alcuni ricordi del passato o in determinate sensazioni provate, senza riuscire più a connettersi con il presente, e dimenticandosi sia di se stessi che delle persone che amano.
Livelli elevati di questa malattia non consentono più di vivere una vita normale e autosufficiente, e spesso queste persone devono ricorrere all’assistenza di terzi, 24 ore su 24.
Purtroppo ancora oggi non è stata trovata una terapia che riesca a debellare questo disturbo e ci sono solamente dei palliativi che rallentano leggermente la degenerazione della malattia.
Di recente, però, è stato fatto un esperimento chiamato “Doll Therapy”. Per questa terapia è stata realizzata una bambola speciale, che ha lo scopo di risvegliare alcuni livelli inconsci nell’animo e nella mente della persona malata, cercando di attivare l’empatia e il senso della genitorialità.
Questo esperimento è nato dalla mente di uno psicoterapeuta svedese, che ha ritenuto possibile scuotere il subconscio dei malati di Alzheimer, sfruttando l’istinto genitoriale.
La bambola realizzata per questa terapia non è una bambola normale, ma ha delle caratteristiche appositamente pensate per svolgere al meglio il suo ruolo. Tra queste si può notare un volto poco definito, un elevato livellode di morbidezza al tatto, e degli arti allargati, per rendere più semplice tenerla in braccio.
La funzionalità di questa bambola è quella di calmare nell’immediato la persona malata che sta affrontando un momento di tristezza, angoscia o rabbia, e di consentirgli di cancellare quelle sensazioni spiacevoli, ritrovando parte del proprio benessere.
In diversi esperimenti che sono stati effettuati con questa terapia, i risultati sono stati sbalorditivi e le persone affette da Alzheimer sono riuscite a cancellare lo stato d’animo oppressivo, e focalizzare le proprie attenzioni su quello che ritengono essere un bambino vero.
Possiamo solo sperare che esperimenti di questo genere possano aiutare quante più persone possibili a ritrovare parte della propria vita, e che si riesca a contrastare quanto più possibile questa terribile forma di demenza, dato che non c’è niente di peggio per una persona che sentirsi completamente inutile e priva di un qualsiasi scopo nella vita.