Dalla dicitura riportata sulle uova si può capire molto di più di una semplice data di scadenza.
Le uova sono un alimento molto importante, versatile e nutriente, ma come si fa a capire se sono ancora buone o da dove provengano? Sul guscio delle uova che compriamo al supermercato, si può trovare una dicitura che se interpretata correttamente ci permette di capire molto sulla storia di quelle uova.
Proprio sul guscio ci sono una serie di numeri e lettere e questi svelano tantissime informazioni. Il primo numero è quello più importante ed indica il metodo di allevamento delle galline.
Di questo ne esistono quattro tipologie:
1. Codice zero: si riferisce a galline che possono muoversi all’aperto e all’utilizzo di mangimi naturali e quindi le uova sono biologiche.
2. Codice 1: è l’allevamento all’aperto con un recinto di minimo quattro metri quadri per gallina.
3. Codice 2: è l’allevamento a terra, in cui le galline vengono allevate dentro dei capannoni ed in alcuni casi non riescono mai a vedere la luce del sole.
4. Codice 3: indica le galline allevate in gabbia.
Dopo il primo numero ci sono delle lettere che invece indicano:
1. Le prime due lettere: il paese di origine
2. Le altre tre cifre: il codice ISTAT del comune dove vengono prodotte
3. Le altre due lettere: la provincia dove vengono prodotte
4. Le tre cifre finali: il codice di allevamento
Si può capire ancora molto guardando la confezione delle uova, in basso a destra infatti si può trovare la data di scadenza ed anche la dimensione delle uova. Le uova, durante il processo di produzione, vengono sottoposte a vari controlli per garantirne la qualità.
Il primo controllo è quello visivo, detto anche speratura, in cui le uova vengono osservate in controluce in modo tale da poter vedere il contenuto in controluce e verificare la qualità, e le uova che sono difettose possono essere scartate o impiegate in altri utilizzi.
Vi è quindi una distinzione in categorie di qualità, e vengono indicate nell’etichetta con le lettere A – B – C.
1. Categoria A: sono le uova fresche che devono avere delle precise caratteristiche, come la grandezza, il colore chiaro dell’albume, e l’aspetto limpido e gelatinoso.
In questa categoria possono far parte anche uova con maggiore freschezza e vengono nominate con la dicitura “extra”, in questi casi hanno pure una maggiore e rapida commercializzazione.
2. Categoria B: sono le uova conservate o di seconda qualità.
3. Categoria C: sono invece le uova destinate all’industria alimentare.
Raramente però le uova con categoria B o C vengono trovate in vendita, perché vengono utilizzate per la produzione di alimenti già confezionati.