Spesso accade che, quando si hanno sintomi influenzali come mal di pancia, crampi e febbre, ci venga consigliato di “mangiare in bianco”, ovvero quanto più leggero e meno condito possibile. Si tratta di un antico rimedio della nonna che parte dal presupposto che mangiando utilizzando pochi condimenti e con preparazioni davvero semplici, si guarisca più in fretta.
Sicuramente quando si pensa al “mangiare in bianco”, si sa immediatamente quali cibi si possono mangiare e quali no, nonostante non sia mai stata stilata una lista esatta. Infatti, in questi casi specifici, solitamente si mangiano riso in bianco, pollo alla piastra, patate bollite, pesce bollito, mele cotte e fette biscottate; tutti alimenti che in questo modo risultano essere sicuramente poco invitanti ma assolutamente più digeribili.
Inoltre, si vanno ad eliminare dalla propria routine alimentare tutti quei cibi che solitamente possono creare fastidi, causando gonfiore e altri disturbi irritanti. Ma è davvero utile “mangiare in bianco” quando si sta male o ci si sente troppo appesantiti, favorendo di conseguenza il processo di guarigione?
La realtà dei fatti dimostra che non vi è mai stata alcuna prova scientifica che porta a dimostrare questa teoria, nonostante ciò anche i medici sono soliti consigliare questa pratica quando si hanno problemi gastrointestinali.
Questo accade per un motivo davvero molto semplice: quando si hanno disturbi come crampi e vomito è opportuno modificare momentaneamente le proprie abitudini alimentari cercando di prediligere, quanto più possibile, degli alimenti e delle cotture facilmente digeribili e che non causino ulteriore irritazione.
Ovviamente non vi è nessun collegamento con il colore del cibo e la sua digeribilità, ma si tratta semplicemente di un modo di dire radicato nel tempo e rimasto in uso da allora. Sicuramente, quindi, si tratta di una pratica che, anche se non vi è alcuna prova scientifica verificata, risulta essere efficace in quanto fa prediligere alimenti più semplici, evitando di conseguenza l’assunzione di cibi che possono portare ad ulteriore irritazione di stomaco ed intestino.