Siete favorevoli o contrari a far dormire il vostro bambino nello stesso lettone di mamma e papà? Secondo diversi esperti esistono pro e contro su questa particolare pratica.
Per tante persone è del tutto normale lasciare che il proprio figlio condivida il lettone dei genitori. Per altri, invece, questa pratica è assolutamente vietata e ai figli non è permesso giacere nello stesso letto di papà e mamma.
Ma quali sono le raccomandazioni degli esperti in merito? Secondo gli esperti, si fanno delle differenze tra “cosleeping” e “cobedding”.
Il primo caso prevede che il bambino dorma nella stessa stanza dei genitori mentre il secondo che lo faccia nel loro stesso letto. Specialmente durante i primi mesi di vita del bambino, è facile che la madre decida di farlo coricare al suo fianco, dovendolo allattare ogni 3 – 4 ore.
In altri casi, invece, con il bambino più grandicello, questa pratica è attuata per evitargli problemi di microrisvegli e aiutarlo a superare determinate paure notturne.
Effettivamente questa pratica ha diversi benefici. Uno di questi è proprio la capacità di rassicurare il bambino, permettendogli di affrontare con minore timore le ore notturne.
Inoltre, a differenza di quanto si possa pensare, la sicurezza notturna ottenuta in questo modo dal bimbo, lo aiuta a conquistare gradualmente la propria autonomia, senza affrontare il trauma improvviso di dormire da solo, nella propria stanza.
Sia il cobbeding che il cosleeping hanno degli aspetti negativi. Uno di questi riguarda la privacy dei genitori. Con il bambino in camera è impossibile per una coppia vivere dei momenti sentimentali.
Tuttavia questa difficoltà può essere risolta utilizzando un briciolo di fantasia, e facendo qualche compromesso legato a determinati “adattamenti”.
Il Ministero della Salute non sconsiglia il cosleeping, ma al contrario invita i genitori a non adottare il cobbeding, durante i primi mesi di vita del piccolo, dato che favorisce la SIDS (sindrome della morte in culla).
Fortunatamente si tratta di casi molto rari, ma ancora oggi si stimano circa 250 casi all’anno di decessi di questo tipo. Purtroppo accade che dormendo con il neonato al proprio fianco, si possano presentare situazioni spiacevoli, dove il piccolo viene compresso dal corpo del genitore, rimanendo senza ossigeno.
Inoltre, se la mamma o il papà fanno uso di farmaci, alcolici o sostanze psicoattive, è possibile amplificare il pericolo per i bambini, dato che è facile per un genitore non essere coscienti dei propri movimenti.
Pertanto, se volete tenere sotto controllo il vostro bimbo, non esitate a lasciarlo dormire nella vostra stessa stanza, ma fatelo mettendolo in una culla o in un lettino a sua completa disposizione.
Un ulteriore accortezza è quella di fare in modo che i suoi piedi tocchino il fondo del lettino, così che non rischi di scivolare sotto le coperte, e soffocare Quest’ultima precauzione non può certamente essere presa in considerazione se il neonato dorme nello stesso letto dei genitori.