Patente a rischio: la cassazione stabilisce nuove decisioni che potrebbero privarci della possibilità di guidare un veicolo.
Ottenere la patente di guida è il sogno di ogni persona che sta per compiere 18 anni. Ovviamente sostenere e superare gli esami di guida è una pratica fondamentale per potersi mettere al volante di un’auto. Tuttavia, in base a delle nuove direttive stabilite dalla corte di cassazione, esistono diverse circostanze che potrebbero dovervi far rinunciare a questa abitudine.
Normalmente qualunque persona può conseguire la patente di tipo B, comprese coloro che soffrono di malattie psichiche, handicap o invalidità civili. Alcuni disturbi però possono compromettere la possibilità di mantenere il possesso della patente.
Gli automobilisti che sono affetti da un disturbo del sistema nervoso devono necessariamente sottoporsi a dei controlli, da parte della Commissione medica locale competente.
Queste visite servono a stabilire se la persona in causa può o meno guidare un veicolo senza essere un pericolo per se stessa o per gli altri. Evitare di sottoporsi a tali controlli o non comunicare la presenza di determinate malattie può compromettere per sempre la possibilità di mantenere la patente.
Secondo l’articolo 320 allegato II titolo IV del Regolamento di esecuzione del Codice della strada, le patologie che rappresentano un rischio alla guida sono:
- Malattie cardiovascolari
- Malattie endocrine
- Diabete
- Malattie del sistema nervoso
- Malattie psichiche
- Uso di sostanze psicoattive
- Malattie del sangue
- Malattie dell’apparato urogenitale.
Lo stesso articolo stabilisce anche che “la patente di guida non deve essere rilasciata né confermata a candidati o conducenti che siano affetti da turbe psichiche in atto”.
Ovviamente sarà compito delle Commissioni mediche di ogni città di valutare se le persone sottoposte ad esami abbiano i requisiti fisici e psichici necessari. Le loro valutazioni permetteranno o meno a questi individui di mettersi alla guida di un mezzo, oppure di evitarlo per la loro stessa sicurezza.
La Cassazione ha anche stabilito che le persone affette da patologie che possono causare la perdita di coscienza hanno il divieto di mettersi alla guida. Questo è dovuto all’elevato rischio di incidente dovuto ad una perdita improvvisa delle facoltà cognitive.
La Corte di Cassazione ha anche chiarito che patologie di questo tipo, come ad esempio l’epilessia, non giustificano le conseguenze di un eventuale incidente, rendendo il guidatore totalmente responsabile dei danni arrecati a cose e persone.