Nella maggior parte dei casi, quando puliamo gli oggetti con acaua e sapone, questi vengono liberati dalla maggior parte delle impurità che si annidano in essi. Questo ovviamente succede anche nel momento in cui andiamo a lavare le spugne che utilizziamo per lavarci.
Il problema in quel caso si pone in quanto questi oggetti rimangono, solitamente appesi nella doccia, umidi per molte ore con il rischio che germi e batteri si formino nuovamente. Proprio per questo motivo, quando si è soliti utilizzare una spugna da bagna, è più probabile essere soggetti ad irritazioni o lievi infezioni, causate proprio dalla proliferazione dei batteri dovuti all’umidità.
Ecco perché è consigliabile fare molta attenzione alle condizioni della nostra spugna, in modo da poterla cambiare nel momento in cui iniziano a comparire le prime avvisaglie. Se dovessimo infatti notare che la nostra spugna inizia ad emanare, ad esempio, un leggero odore di muffa oppure dovesse cambiare colore, vorrà dire che sarà giunta l’ora di gettarla e iniziare ad utilizzarne una nuova.
Se vogliamo che la nostra spugna duri più a lungo, dopo ogni lavaggio, dobbiamo andare ad agienizzarla con degli specifici prodotti antibatterici, strizzarla e posizionarla in un luogo fresco e ventilato in modo da farla asciugare in fretta.
In ogni caso, esiste un tempo ben preciso che dobbiamo far passare per cambiare la spugna con la quale ci laviamo e stiamo parlando di due settimane; si può arrivare ad un massimo di tre settimane nel momento in cui non la usiamo giornalmente ma solo in casi particolari.
Anche per quanto riguarda la spugna della cucina vale lo stesso ragionamento, in quanto entra giornalmente a contatto con sporgo e residui di cibo che, miscelati all’umidità, portano alla crazione di un grandissimo numero di germi e batteri.
Quindi anche nel caso della spugna per lavare i piatti, il cambio va effettuato all’incirca ogni due settimane, fino ad arrivare ad un massimo di un mese nel momento in cui non viene utilizzata giornalmente.