L’invenzione del calice di Pitagora un’invenzione che riusciva a non far bere gli ubriaconi.
Pitagora fu il primo filosofo pre-socratico. Quest’uomo oltre ad essere un filosofo fu anche uno scienziato, un taumaturgo, un astronomo, un matematico, un politico.
Questo studioso è diventato famoso grazie al suo più importante teorema che sicuramente tutti ricorderemo di aver studiato a scuola. Molti però non sono a conoscenza del fatto che Pitagora fosse anche un inventore ed ha ideato diversi simpatici oggetti.
Un oggetto particolare creato dalle sue mani è la coppa pitagorica. Questo è un bicchiere dalla forma molto specifica e conosciuto con il nome di “coppa della parsimonia”.
Questa tazza infatti poteva essere riempita ma se si superava un determinato livello non si riusciva più a bere. Il calice infatti ha al suo interno una sorta di colonna e sul fondo ha un foro collegato direttamente all’interno dell’impugnatura del calice.
Se si versava troppa bevanda nel bicchiere e quindi superava la soglia stabilita, immediatamente il liquido si svuotava in modo automatico. Chi voleva versarsi più vino, ad esempio, non solo si ritrovava con la coppa vuota, ma finiva completamente bagnato.
Una situazione piuttosto imbarazzante, specialmente se fatta in pubblico. La leggenda narra che questo calice sia stato inventato da Pitagora per dare una lezione al popolo di Samos, sua terra d’origine.
Si pensa che possa essere stato inventato proprio in occasione dei lavori per la fornitura di acqua all’isola. In molti ritengono che Pitagora abbia ideato questo stratagemma per limitare il consumo di vino durante i lavori..
Questo calice ebbe poi così tanto successo da non fermarsi solamente in Grecia. In base alle informazioni pervenute, infatti, si ritiene che anche i romani lo avessero adoperato, per prendere in giro alcuni commensali decisamente troppo amanti del bere.